Intervista a Michela di “Feel Free, naturalmente, Gluten Free”

Dopo la pausa delle vacanze, riprendono finalmente le interviste alle foodblogger senza glutine! L’ultima intervistata dell’anno scorso era stata la carichissima Giulia di Farina ZeroZero, oggi invece vi presento Michela di Feel Free, naturalmente, Gluten Free. Arrivata da poco nel gruppo, è una sorpresa anche per me e ve la presento con piacere!
 
Michela Bramati

Nome: Michela Bramati
Blog: Feel Free, naturalmente, Gluten Free
Età: 35 anni
Città: Milano

Michela, raccontaci un po’ di te e del tuo blog, quando è nato e perchè.
Ciao, sono Michela, bergamasca doc, ma vivo e lavoro a Milano. Per molto tempo il lavoro mi ha assorbito al 100%, quindi pochissimo tempo per coltivare altri interessi. Poi, anche per me – in famiglia siamo in molti – è arrivata la
diagnosi di celiachia e allora forse tutto è un po’ cambiato. Ho sempre amato cucinare e non ho mai vissuto la nuova condizione come un impedimento, anzi. E’ stata uno stimolo per dimostrare che si può mangiare bene anche senza glutine. E così, dopo circa un annetto di “tergiversamenti”, per il mio 34esimo compleanno mi sono regalata il blog!
Ho deciso di aprirlo perché i blogs che mi hanno accompagnata nel primo anno di vita da celiaca mi sono stati utilissimi e quindi volevo dare anche il mio contributo. Non è nato esclusivamente con l’intento di essere un food blog. Volevo che fosse un luogo familiare dove potersi scambiare esperienze e consigli per “sopravvivere” allo sconforto che molti provano quando scoprono di essere celiaci: una sorta di una piccola guida che ti accompagna passo dopo passo verso l’emancipazione dal glutine!
E questo è stato l’inizio. In seguito ai miei primi mesi di esperimenti culinari, delusioni e soddisfazioni ho sentito l’esigenza di approfondire il rapporto tra cibo salute e così ho ulteriormente allargato i miei orizzonti, (interessi!), e la mia dispensa…di conseguenza ho cambiato un po’ rotta.
Adesso, dopo un anno e mezzo di studi (mi sono iscritta a un corso per terapista alimentare presso La Sana Gola di Milano), il blog ha lo scopo di sensibilizzare più persone possibile, celiaci in primis, sull’importanza di una corretta alimentazione naturale attraverso le mie ricette. Pian pianino spero di far arrivare il mio messaggio!
Sfortunatamente non ho molto tempo da dedicargli (il lavoro occupa sempre una fetta importante della mia giornata e delle mie energie), ma spero che post dopo post possa diventare un punto di riferimento per chi decide di occuparsi del suo buonEssere a 360 gradi!

Quando hai scoperto la celiachia, qual è stato il cibo in cui ti sei sopresa maggiormente di trovare il glutine?
In realtà l’aver vissuto più di 10 anni con una madre celiaca e avendo due zii, una zia e una cugina celiaci (possiamo fare una squadra di calcetto, con una riserva!) mi ha aiutato. Ero già ben rodata quando ho scoperto che anche i miei villi non erano proprio in forma! Quello che all’inizio mi sorprendeva era il fatto che nell’industria alimentare il glutine è utilizzato un po’ dappertutto. Poi ho smesso di comprare alimenti processati e quindi ho risolto un problema. Ora però mi fa infuriare trovare scritto sulle confezioni di legumi o cereali in chicco privi di glutine che potrebbero comunque contenerne delle tracce. Questo mi fa proprio arrabbiare!

Come è cambiato il tuo modo di cucinare in casa?
Appena avuto il risultato definitivo della biopsia ho disinfestato la cucina e tutti gli armadietti: ho fatto una vera e propria bonifica. Da quel momento in casa mia si cucina solo senza glutine. Le poche cose glutinose che ancora ogni tanto compaiono sono i biscotti della prima colazione di mio marito. Per il resto la mia dispensa è 100% gluten free! E chiaramente cucino gluten free anche per i miei ospiti, che comunque non si lamentano (ci provassero!!).

Qual è stata la difficoltà più grande che hai incontrato e quanti sono stati i tentativi andati male prima di imparare a cucinare senza glutine?
Cavolo, all’inizio di esperimenti falliti ce ne sono stati, e molti. Il peggiore forse è stato quello degli gnocchi fatti con farina di riso: sciolti completamente una volta gettati in acqua. Ma neppure con i primi ravioli è andata meglio: l’impasto si è trasformato nella base per una torta salata… questo la dice lunga sul pasticcio che doveva essere!! Poi ho buttato un bel po’ di farina in rudimentali tentativi di panificazione, ma i successi si sono concretizzati appena ho acquistato il libro di Olga ed Emanuela autrici del blog Uncuoredifarinasenzaglutine, ma chi non le conosce?? Una salvezza!! Diciamo quindi che le difficoltà più grandi le ho avute senza dubbio con gli impasti.

Qual è la ricetta di cui vai più orgogliosa e qual è invece quella che prepari più spesso nella tua cucina di tutti i giorni?
Onestamente non credo di avere una ricetta a cui sono affezionata in modo particolare. Vario molto gli stili di cottura e gli ingredienti in base alla stagione. Sono orgogliosa di come ho imparato a prendermi cura di me, e delle persone che mi sono vicine, attraverso la cucina e il cibo.
Cereali integrali (senza glutine, ovviamente!), verdure e legumi non mancano mai sulla mia tavola e mi diverto a combinarli in modo sempre nuovo, gustoso ed equilibrato. Le zuppe per esempio, in questa stagione, sono veramente un toccasana e quella di ceci è una delle mie preferite.

Zuppa di ceci senza glutine di Michela Bramati
Zuppa di ceci senza glutine di Michela Bramati

Secondo te ci sono piatti che vengono meglio senza glutine?
Piatti che vengono meglio senza glutine? Non saprei a dire il vero. Anche il pane, che forse è una delle cose più difficili da fare, una volta presa la mano, viene buono buono (seguendo sempre le ricette di Olga ed Emanuela).
Ho iniziato a impastare frequentemente dopo aver scoperto di essere celiaca (a memoria non ricordo di aver mai fatto una pasta in casa prima, ma credo neppure il pane) quindi temo di non avere un valido metro di paragone.
Le creme escono perfettamente, le torte anche, la pasta fresca idem… certo magari un palato fine può sentire il retrogusto di alcune farine dietoterapiche se le si usa, ma direi che sono rarissimi i casi in cui ci si accorge che una preparazione è senza glutine se fatta con un po’ di attenzione e cura.
Quindi credo che sia l’abilità del cuoco e la conoscenza delle qualità delle farine a fare la differenza.

Qual è il gesto più carino che un amico potrebbe fare quando invita un celiaco a cena?
Andare a leggere nel mio blog nella pagina cortesie per gli ospiti (o nei blog gluten free) tutte le istruzioni per poter preparare una pranzo, una cena o anche solo una merenda senza glutine, senza glutine per tutti i commensali però!
La cosa più bella per me è sedermi a tavola ed essere rilassata sul fatto che non devo controllare briciole che volano da un piatto all’altro o chiedermi se si saranno ricordati di scolare il riso nello scolapasta ben pulito..
Devo dire che non amo più cenare da alcuni amici (pochi per fortuna) che non si sono mai mostrati troppo sensibili o attenti. In questi casi piuttosto mi porto da mangiare (mi porto la schiscia, come si dice a Milano). Ma capita raramente perché la stragrande maggioranza dei miei amici si impegna molto e di questo ne sono veramente grata!
E se magari alla stessa tavola ci sono persone intolleranti o allergiche anche ad altro il gesto più carino sarebbe preparare qualcosa che tutti tollerano proprio per permettere a chiunque di godere a pieno della cena e della compagnia senza che qualcuno si senta escluso.

Qual è stata la tua più grande soddisfazione da quando hai aperto il blog?
Essere riuscita a far riflettere qualche persona, celiaca, ma non solo, sullo stretto legame tra salute e cibo e sull’importanza di conoscere quello che mettiamo nei nostri piatti. Aver incontrato se pur virtualmente tante persone così diverse, ma che condividono le stesse passioni e gli stessi problemi. E’ bella tutta questa complicità e solidarietà. Ma spero che le soddisfazioni continuino e per questo mi impegnerò ancora di più.

 
Scopri tutte le interviste alle foodblogger senza glutine.
 



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