Intervista a Gaia di “La Gaia celiaca”

Dopo la bravissima Simonetta Nepi, è davvero un piacere per me presentare un’altra foodblogger che seguo da tanto. Credo proprio che il suo sia il primissimo blog di ricette senza glutine in cui mi sono imbattuta, e ancora continuo a seguirla con grande affetto perchè è brava, scrive bene, scatta bellissime fotografie e propone sempre delle ricette molto interessanti. Cosa si può volere di più da una foodblogger? Brava Gaia, ti ammiro tanto ed è un piacere pubblicarti in questa pagina!
 
La Gaia Celiaca

Nome: Gaia Pedrolli
Blog: La Gaia celiaca
Età: 47 anni
Città: Firenze

 

Gaia, raccontaci un po’ di te e del tuo blog, quando è nato e perchè.
Vivo a Firenze, ma la mia famiglia ha radici sparse in mezza Italia, in Emilia, in Trentino, nelle Marche e in Abruzzo, e questo influisce molto sulla mia cucina, che è abbastanza tradizionale e spesso riscopre tradizioni regionali.
Il mio blog è nato nel 2009, pochi mesi dopo aver scoperto di essere celiaca. È stato un periodo di grande scombussolamente personale, e così, per distrarmi, ho aperto il blog. Mai avrei pensato allora che mi avrebbe coinvolto così tanto…
Da quel lontano sabato di agosto sono accadute molte cose. Anche il blog si è “sdoppiato”, e adesso collaboro anche con La cucina di D. seguendo per loro la sezione delle ricette senza glutine. A volte mi sembra di aver messo troppa carne al fuoco, ma credo che l’esperienza che ci siamo fatte, anche a costo di errori e delusioni, nella cucina senza glutine, vada condivisa il più possibile.

Quando hai scoperto la celiachia, qual è stato il cibo in cui ti sei sopresa maggiormente di trovare il glutine?
Ho conosciuto la celiachia anni prima di scoprire che io stessa ero celiaca, a causa di un’amica. Quando mi raccontava di come doveva cucinare, delle subdole contaminazioni, e di tutti i problemi che poi io stessa mi sarei trovata ad affrontare, mi sembrava una cosa impossibile da gestire.
La cosa che mi ha più colpito è stata dover stare attenta al sale da cucina, che se preso con le mani potrebbe contaminarsi, e al caffè al bar, per il problema dell’orzo.

Come è cambiato il tuo modo di cucinare in casa?
Radicalmente. Ho cominciato a ridurre lo spazio riservato ai cibi glutinosi sempre di più, poi, quando è stata scoperta celiaca anche mia figlia, la scelta radicale: il glutine in cucina non ci entra. L’unico glutine ammesso è quello del pane e dei biscotti per mio marito e l’altro mio figlio, che però vengono relegati in un angoletto della sala da pranzo. La nostra è veramente una cucina gluten-free!
Devo però anche dire che per me cucinare senza glutine è stata anche un’opportunità incredibile: ho sempre amato cucinare ma solo da quando sono celiaca sono diventata un’instancabile sperimentatrice, prima mi affidavo soprattutto alle ricette di casa, quelle che avevo imparato in famiglia, il fatto di dovermi inventare ogni giorno un modo diverso di cucinare è stato per me un grande stimolo, e mi ha fatto venire la voglia di imparare sempre di più.

Qual è stata la difficoltà più grande che hai incontrato e quanti sono stati i tentativi andati male prima di imparare a cucinare senza glutine?
Sicuramente fare il pane e i lievitati. Il pane di farmacia all’inizio mi sembra veramente immangiabile, e ho cominciato fin da subito a provare a farmelo da sola, ma i primi tentativi sono stati disastrosi. Poi, provando e riprovando, frequentando un corso di cucina dell’A.I.C. e soprattutto seguendo i blog delle gluten-free-girls tutto è cambiato! In particolare la eterna gratitudine andrà sempre a Felix e Manu di Un cuore di farina senza glutine perché fare il pane con i loro mix è tutt’un’altra vita.

Qual è la ricetta di cui vai più orgogliosa e qual è invece quella che prepari più spesso nella tua cucina di tutti i giorni?
Non saprei scegliere una ricetta particolare. Sicuramente alcuni dolci, come la schiacciata con l’uva, che ho potuto rimangiare dopo tanti anni ed è stato un piacere immenso, ma anche i semifreddi a base di pan di Spagna, che a mio avviso riesce meglio senza glutine rispetto alla sua versione glutinosa.
Una cosa che preparo molto spesso, per la colazione della domemica, sono i pancake, dei quali mia figlia va matta.

Bicchierini di fragole e lemon curd
Bicchierini di fragole e lemon curd

Secondo te ci sono piatti che vengono meglio senza glutine?
I dolci al cucchiaio, le creme, le torte soffici tipo pan di Spagna, i cake e le frolle non niente hanno da invidiare, anzi, l’uso di farine (naturalmente) senza glutine li rende veramente speciali.
Vengono molto bene anche le torte decorate, e vedere la gioia sulla faccia di mia figlia quando tutti mangiano golosamente la sua torta di compleanno è impagabile.

Qual è il gesto più carino che un amico potrebbe fare quando invita un celiaco a cena?
Mi reputo fortunata: i nostri amici e i genitori degli amici di mia figlia sono sempre molto attenti, e ci fanno sempre sentire a nostro agio, cioè uguali agli altri: cucinano in modo che tutti si possa mangiare le stesse cose, e, soprattutto per mia figlia, questo è molto importante.

Qual è stata la tua più grande soddisfazione da quando hai aperto il blog?
Di soddisfazioni ce ne sono state tante, ma la cosa che mi rende sicuramente più felice è ricevere le mail di chi ha provato le mie ricette e condivide con me la gioia di mangiare di nuovo qualcosa di buono, anche senza glutine.

 
Scopri tutte le interviste alle foodblogger senza glutine.



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